Backgammon: origini, regole e durata di una partita

26 Aprile 2023 | blog

Il Backgammon è un gioco da tavolo tra i più antichi e diffusi.

La sua bellezza sta nel mix di abilità e fortuna, perché al gioco strategico si contrappone costantemente la casualità del lancio dei dadi!

Il Backgammon è un tipico gioco in scatola per 2 e si pratica sulla caratteristica tavola decorata.

Come vedremo in questo articolo, è stato capace di intrattenere popoli da ogni parte del mondo, oggi come millenni fa.👇

 

 

Le origini del Backgammon 📚

 

Il gioco del Backgammon ha un’origine antichissima, tanto che lo si fa risalire a ca. 5000 anni fa.

Il primo ritrovamento di un “antenato” del gioco è avvenuto durante gli scavi della tomba di un re sumero nell’antica città di Ur in Mesopotamia, oggi Iraq (anche se ulteriori reperti sembrano anticipare le date e spostare l’area di origine in Iran).

Trattandosi di un gioco così antico, nei secoli successivi la sua creazione è stata attribuita a diversi personaggi storici, tra cui il re di Persia Ardashir Babakan o il saggio indiano Qaflan.

Quello che sappiamo per certo è che grazie alle migrazioni il Backgammon si diffonde sia in Oriente che in Occidente, dando origine a diverse varianti.

Tra i Romani, era ad esempio molto praticato un gioco simile chiamato “Ludus duodecim scriptorum” (gioco delle dodici linee).
Ci si giocava su una tavola – tanto che poi prese il nome di Tabula – e furono proprio i legionari romani a contribuire alla sua diffusione in Gallia, Germania e Britannia.

Nel suo viaggio verso Oriente, il gioco del Backgammon si diffonde invece a partire dalla sua versione persiana – chiamata “Nard” – e arriva in India, poi in Cina – dove prende il nome di “T’shu-p’u” – e in Giappone – “Sugoroku”.

È proprio dalla variante “Nard” che il gioco riprende auge in Europa al tempo delle Crociate e spopola per tutto il Medioevo, assumendo diversi nomi: in Francia ad esempio diventa “Tric Trac”, in Italia “Tavola Reale” o “Sbaraglino”.

Per la prima codifica ufficiale del gioco dobbiamo comunque aspettare fino al 1743, con la pubblicazione del trattato sul Backgammon realizzato da Edmond Hoyle a Londra.

L’ultima novità legata al gioco è l’introduzione del dado del raddoppio, avvenuta negli Stati Uniti nel 1928.

 

Curiosità sul Backgammon

 

  • Il primo utilizzo del termine Backgammon si ha nel 1645 con la pubblicazione dell’Oxford Universal Dictionary. L’origine della parola è comunque incerta. Una ipotesi è che derivi dai termini sassoni “baec” (ritorno) e “gamen” (gioco).
  • Nella tomba di Tutankhamon – oltre al Domino – sono state ritrovate varie tavole del “Senet”, variante egiziana del Backgammon, raffigurato anche in diversi geroglifici.
  • Il gioco viene citato da Platone e da Omero nella sua Odissea.
  • Tra i giocatori più “incalliti” del passato troviamo l’imperatore Claudio, che richiese la costruzione di una versione da viaggio, e Macchiavelli.
  • Nel famoso dipinto I bari (1594) di Caravaggio è raffigurata la tavola dello “Sbaraglino”, versione italiana del gioco del Backgammon.
  • Casanova cita il Tric Trac nella Storia della mia Vita sottolineando come “in quel gioco l’abilità vale più della fortuna”.
  • Nel 1979, il programma informatico chiamato BKG 9.8 riuscì per la prima volta a sconfiggere l’allora campione mondiale, l’italiano Luigi Villa, in un incontro giocato a Monte Carlo.

 

Le regole del Backgammon 🎲 

 

Nel Backgammon, il “campo da gioco” è diviso in 4 quadranti chiamati tavola esterna e tavola interna (o Casa), su cui sono presenti 24 triangoli a colori alterni (le punte).

La numerazione dei triangoli parte per il giocatore dal basso a destra e prosegue in senso orario, fino alla punta n. 24. Lo scopo del gioco è percorrere a ritroso questo percorso.

Al principio della partita, sulla tavola da Backgammon sono presenti delle pedine secondo un ordine fisso: 5 pedine su entrambe le punte n. 6, 3 sulle punte 8, 5 sulle punte 13, e 2 sulle punte 24 – per un totale di 15 pedine a testa.

Dopo il lancio dei dadi per stabilire chi aprirà il gioco – vince chi realizza il numero più alto -, il giocatore vincente effettua il primo lancio.

Il risultato indicherà di quante punte può muovere le sue pedine. Nel caso realizzasse una doppia cifra, ha diritto al raddoppio delle mosse.

 

 

Alcune regole nel gioco del Backgammon:

 

  • Le pedine possono muoversi solo in un senso e non possono essere posizionate sulle punte dove sono già presenti due o più pedine dell’avversario.
  • In funzione del risultato dei dadi, ad es. 2 e 4, il giocatore può scegliere di muovere 2 pedine rispettivamente di 2 o 4 punte, oppure una sola pedina di 6, ma solo se le punte sono libere da file di pedine avversarie.
  • I giocatori sono obbligati a realizzare tutte le mosse secondo il conteggio dei dadi e questa situazione, come vedremo tra poco, può esporli all’attacco dell’avversario. Qualora nessuna pedina fosse invece posizionabile, il giocatore salta il turno.
  • Nel caso in cui sulla punta di destinazione fosse presente una singola pedina dell’avversario, il giocatore può “mangiarla” o colpirla.
  • La pedina colpita finisce sul bar, ovvero la striscia che separa le tavole del Backgammon. Per rientrare nel gioco, il giocatore colpito deve realizzare con i suoi dadi un punteggio che gli permetta di posizionare la pedina in un punto libero o occupato da una sola pedina avversaria. Il conteggio parte dall’inizio, dalla casella n. 24, penalizzando quindi il giocatore che dovrà ripercorrere a ritroso tutte le punte.
  • Per vincere la partita, il giocatore deve riuscire a portare tutte le sue 15 pedine fuori dalle tavolo. Per farlo, le pedine devono essere tutte presenti nella Casa, ovvero nel quadrante in basso a destra.

 

La durata di una partita a Backgammon 🕰️ 

 

La durata di una partita di Backgammon (singolo match o punto) può variare dai 5 ai 30 minuti.
Possono essere realizzati incontri a 3, 5, 7, 11 e 15 punti (che equivale a circa 2 ore di gioco) e ogni partita può avere una posta.

In questo caso, viene utilizzato un oggetto solitamente presente nei kit per Backgammon, il dado o cubo del raddoppio, che ha varie facce con indicati i numeri 2, 4, 8, 16, 32 e 64, che indica di quanto può essere moltiplicata la posta in gioco.

Se un giocatore sente di avere la vittoria in pugno, può proporre all’altro giocatore un raddoppio del punto. Se il giocatore non accetta perde direttamente la partita, ma ottiene il controllo del cubo, quindi può decidere al turno seguente di riproporre l’aumento della posta.

Fino all’abbandono di uno dei due contendenti, una partita di Backgammon può avere quindi una durata illimitata.

Ma qual è il bello del gioco, se non continuare a giocare?

 

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